C’era una volta. Non c’è più. Cera

Estate 1973. Fabio non ha ancora compiuto sedici anni. È costretto dai genitori ad andare in vacanza con loro in un villaggio esclusivo in montagna. Lì incontra Peppino, che crede sia il figlio dei guardiani del villaggio: un ragazzo della sua stessa età, ma molto più esperto. Peppino gli fa vivere un mese fantastico alla scoperta della natura, alla ricerca delle sue radici e del suo stesso mondo. Ad agosto però arrivano i villeggianti: ragazze, ragazzi e adulti che dalla città trasferiscono in montagna il loro modo di essere e di vivere. Fabio è combattuto, non sa se scegliere di stare con Peppino o se vivere sfrenatamente con i nuovi arrivati. Alla fine sceglierà. E sarà una scelta di vita.

(Dal sito dell’editore)

https://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/cera-una-volta-non-ce-piu-cera/


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Le storie nella scatola

Le storie, custodite in una scatola di biscotti, uniscono le donne di una famiglia nel corso di un secolo. Sono storie di sottomissioni e di violenze, di sopportazione e di speranze, di amori impossibili e di unioni forzate, che attraversano i periodi più cupi del Novecento, come a volerne riprodurre gli errori e gli orrori. Sono storie che cercano il riscatto da chi verrà dopo, da chi leggerà le lettere che racchiudono le vicende delle protagoniste. Sono storie che non seguono il senso normale della Storia ma vanno a ritroso, per tornare al punto iniziale. Per tornare da Ilenia, che inizia oggi la storia di questo racconto, che ha iniziato cento anni fa la storia di questo racconto (dalla quarta di copertina).


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Approdi di versi

La pittura è una poesia muta e la poesia è una pittura cieca (Leonardo da Vinci).


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Il viaggio continua

Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole (Goethe).

Indice delle poesie contenute nel volume (ebook):

  • Il viaggio continua
  • Nebbia nella testa
  • Il provino
  • Amorfo
  • I giganti
  • Presenza
  • Protesta
  • Etichette
  • Zitto
  • Spazio
  • Ironia
  • Mediocre
  • Corri ragazzo
  • Tempo
  • Pregiudizio
  • Ragazzi
  • Chiamata
  • Città
  • Lacrime
  • Le belle persone
  • Solitario
  • Capire
  • Tentacoli
  • Qualcuno si è perso
  • Ai margini
  • Fedeli
  • Senza pietà
  • Pre giudizio
  • Trasferta
  • Esordio
  • Passeggiata di sera
  • Continuare a giocare
  • Salata
  • Eccentrico
  • Viaggio
  • Pomeriggi
  • Ignoto
  • Racconti
  • I primi scritti
  • Fermata
  • Culistro
  • Il partito
  • Distruzione
  • Andare via
  • Vestito
  • Casa
  • Attesa
  • Compagno
  • Visioni
  • Tornei
  • Ebete
  • Consenso
  • Ammissione di colpa
  • Lingua
  • Villaggio
  • Traditi
  • Il campo di cemento
  • Guida
  • Educazione
  • Finalmente capire
  • Sbagliare. Ancora.
  • Identità
  • Tornare
  • Il fiume
  • Domenica
  • Strada
  • Crepuscolo
  • Ritorno
  • Il viaggio continua

Quella che segue è una delle poesie di Corrado Plastino che l’Editore offe al lettore come anteprima:

Il viaggio continua
Di stazione in stazione
viaggio con la mente
che non si vuole fermare
e segue un percorso scomposto.

Andare e venire e andare di nuovo
senza mai arrivare
perché forse non voglio arrivare,
ora no.

Luoghi non luoghi, mentali,
reali per me, solo per me.

Stazioni di vita
che vita non hanno,
se non per me.

Ma tu che avrai
i miei versi viaggianti
che vanno di stazione in stazione,
tu che salirai sul treno
che segue il percorso scomposto,
tu che senza biglietto
avrai il privilegio di andare
e di non arrivare,
perché anche tu non vuoi arrivare,
non ora,
seguimi.

Le stazioni di vita
che vita non hanno,
i versi viaggianti
che vanno
senza sapere dove,
prima o poi arrivano
dove voglio farli arrivare.

E mi mettono nudo,
capotreno di me stesso,
ti mettono nudo,
viaggiatore che vede un arrivo
ma non sa come arrivare
perché, forse, non vuole arrivare.


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Nick e Bart

Nick e Bart è la rappresentazione della storia di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti, due anarchici italiani che agli inizi del Novecento emigrarono negli U.S.A., come migliaia di altri italiani. Furono accusati di un delitto che non avevano commesso e condannati a morte. La loro vicenda fece molto scalpore nell’opinione pubblica di tutto il mondo, tanto che, ancora oggi, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti sono l’esempio delle ingiustizie patite dai tanti che hanno combattuto per i diritti umani. Nick e Bart furono condannati a morte non solo perché anarchici, ma anche perché italiani, in un periodo in cui gli italiani erano considerati inferiori per cultura, educazione, “razza”. La storia è raccontata da Roberto Elia, anarchico originario di Catanzaro, che si trovò insieme a Nicola e a Bartolomeo negli U.S.A. nello stesso periodo e che insieme a loro lottò per rivendicare condizioni di vita migliori per i migranti e per i poveri. L’opera vuole essere una riflessione sulle condizioni in cui vivono i migranti di tutti i tempi, quelli che partivano dall’Italia tra l’Ottocento e il Novecento alla ricerca di condizioni di vita migliori, quelli che partono oggi e che cercano di venire in Italia cercando condizioni di vita migliori. I motivi erano e sono gli stessi, ma abbiamo dimenticato che prima i migranti eravamo noi e che prima i non accettati eravamo sempre noi.


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