Dalle origini della Calabria ai megaliti di Decollatura

L’articolo dal titolo Dalle origini della Calabria ai megaliti di Decollatura è stato pubblicato nel n. 2 – Dicembre 2022 nella rivista «Lamezia Storica» (pagine 20-24). L’Autore illustra le caratteristiche geologiche del territorio decollaturese, delle pietre coppellate e, in particolare, di Pietra Pagana e di Santa Filomena. Sono presenti numerose foto dei siti e delle pietre megalitiche.

 

Lamezia storica 2-2022

 


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Nuove evidenze di arte rupestre in Calabria

L’articolo è stato pubblicato nel volume «L’arte rupestre nella penisola e nelle isole italiane: rapporti tra rocce incise e dipinte, simboli, aree montane e viabilità» a cura di Francesco M. P.  Carrera, Renata Grifoni Cremonesi, Anna Maria Tosatti, pp. 256-270.

Gli autori del contributo importantissimo allo studio delle pietre coppellate in Calabria sono Davide Servidio*, Dario Sigari** e Felice Larocca*** .

* Università di Pisa, Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere; C.R.S. “Enzo dei Medici”
** Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Studi Umanistici
*** Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”; C.R.S. “Enzo dei Medici”

Gli autori propongono uno studio di alcuni tra i più importanti siti calabresi di arte rupestre tra i quali quello di Santa Filomena a Decollatura, già pubblicato da Sigari in un altro articolo.

L’intero volume può essere scaricato dal sito della casa editrice da questo LINK

INDICE DEL VOLUME:

IFRAO 2018 – SESSION 2H: ROCK ART IN THE ITALIAN PENINSULA AND ISLANDS: ISSUES ABOUT THE RELATION BETWEEN ENGRAVED AND PAINTED ROCKS, SYMBOLS, MOUNTAIN AREAS AND PATHS ;

R. Grifoni Cremonesi. Siti rupestri con manifestazioni artistiche dipinte e incise lungo la dorsale degli Appennini in Italia: paesaggio e viabilita, uso del territorio, simboli ricorrenti ;

N. Pedergnana, F. Cavulli. La via segnata: Pianaura e le incisioni rupestri nel paesaggio del Monte Stivo (TN) ;

F.M.P. Carrera, A.M. Tosatti. La media valle del Magra, paesaggi montani preistorici tra culto, commercio e controllo del territorio: un’interpretazione topografica alla luce delle nuove scoperte ;

A.M. Tosatti. Incisioni rupestri nel territorio delle Alpi Apuane tra Massa e Lucca ;

F.M.P. Carrera, S. Tonarelli, A.M. Tosatti. Petroglifi protostorici nella valle del Frigido (MS): posizione, controllo e uso del territorio ;

T. Di Fraia. Le raffigurazioni incise e dipinte della Parete Manzi di Montelapiano (Abruzzo) e possibili collegamenti con mobilita e transumanza ;

C. Ciabarra, T. Di Fraia, G. Furiassi, G. Palmerini, A. Vianello. La Pietra delle Croci di Lettopalena (Chieti, Abruzzo): primi rilievi e prime indagini ;

A. Gravina. L’arte Rupestre Nel Gargano. Considerazioni ;

A. Gravina. Alcuni stilemi dell’arte rupestre preistorica del Gargano. Proposte di interpretazione ;

D. Servidio, D. Sigari, F. Larocca. Nuove evidenze di arte rupestre in Calabria ;

A. Filippi, A. Gallina, R. Giglio, G. Mannino. L’arte rupestre nel territorio di Trapani (Sicilia). Le incisioni lineari: analisi dei siti e loro relazioni con il territorio ;

A. Orlando, G. Biondi, P. Romano, E. Messina. Arte e siti rupestri nel Val Demone (Sicilia Nord-Orientale): il Riparo Cassataro, la Pietraperciata, la Rocca Pizzicata, la Rocca San Marco, l’Altipiano dell’Argimusco ed il Riparo della Sperlinga ;

R. Cicilloni, M. Cabras, C. Mannu, E. Atzeni. La grotta del “Bagno Penale” a Cagliari (Sardegna, Italia): arte preistorica e paesaggio ;

F.M.P. Carrera, A. Depalmas, L. Doro, S. Massetti. Incisioni rupestri pre-protostoriche della Sardegna. Una ricercar in corso ;

F. Lorenzi, A. Nonza-Micaelli, A. Colonna. L’art rupestre de la Corse ;

ADDENDA ;

R. Grifoni Cremonesi. Les animaux dans le rituel et dans l’art pendant la prehistoire italienne ;

C. Metta. Le decorazioni vascolari geometriche e figurative dell’abitato del Bronzo Finale di Sorgenti della Nova: analisi stilistica e diffusione ;

M. Foti. Le modalita di sfruttamento del territorio in Lunigiana in eta pre-protostorica: analisi spaziali preliminari e considerazioni alla luce delle ultime ricerche


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Pietra Santa Filomena (Decollatura, CZ), una roccia coppellata sul Monte Reventino. Nuovi aspetti pre-protostoria dell’appennino calabrese.

Articolo pubblicato negli Atti della tavola rotonda «L’arte rupestre dell’età dei metalli nella penisola italiana: Localizzazione dei siti in rapporto al territorio, simbologie e possibilità interpretative», a cura di Renata Grifoni Cremonesi e Anna Maria Tosatti, tenutasi a Pisa il 5 giugno 2015, pp. 183-196.

Gli autori:

  • Dario Sigari, Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Studi Umanistici
  • Ginevra Gaglianese, Collaboratrice esterna Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria

Questo è il LINK per leggere l’articolo.

Con Dario Sigari a Santa Filomena – Agosto 2014 durante il rilievo


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La Calabria su Voyager

Ieri sera (18 luglio 2016) è andata in onda su Raidue una interessante puntata del programma Voyager condotto da Roberto Giacobbo che ha destato l’attenzione di molti. Il motivo per cui segnalo l’evento è che si è trattato di una puntata molto interessante per l’archeologia nel territorio calabrese. Il taglio è stato un po’ ai confini tra scientifico ed esoterico, cosa che non fa bene alla ricerca come propriamente dovrebbe intendersi però è anche vero che il perdurante disinteresse dell’archeologia ufficiale per molte problematiche “dure da masticare”, lascia spazio a chi sa offrire un taglio accattivante ricorrendo al consueto pacchetto di magia ed esoterismo. Non condivido nulla di questo taglio interpretativo ma se abbiamo dovuto aspettare Voyager per vedere affrontata la tematica dell’archeologia dei siti in pietra della Calabria qualche riflessione occorrerà anche fare.

La puntata si è occupata anche, anzi direi soprattutto, della leggenda della sepoltura di Alarico a Cosenza (dal minuto 18:26). L’idea di utilizzare la figura di Alarico come testimonial della città non è nuova ma in questi ultimi tempi ha subito un’accelerazione grazie al coinvolgimento di Vittorio Sgarbi da parte dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Personalmente non condivido molto Alarico come emblema di Cosenza e, indirettamente, anche della Calabria. Alarico era un re straniero e un invasore e non vedo in che modo potremmo identificarci con la sua figura e la sua azione. Ben diverso è il tentativo di trovare la sua sepoltura che già da solo è capace di promuove l’interesse per la storia e l’archeologia del territorio calabrese.


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