La Fiumarella. Il più grande deragliamento della storia d’Italia

Edizione ampliata con il processo e le testimonianze dei sopravvissuti.

Ecco come descrive il volume il sito della casa editrice Link:

È la storia del più grave e mai conosciuto deragliamento ferroviario italiano! È il racconto dell’ultimo viaggio che compì il treno numero 7 la mattina di sabato 23 dicembre 1961, quando alle porte di Catanzaro il suo rimorchio precipitò da un viadotto e si schiantò sul greto di un torrente, portando via per sempre, e in un attimo, le vite di settantuno persone: quasi tutti adolescenti che andavano a scuola! La memoria di quella che, come dice l’autore di questo libro, il mio amico Giovanni, appartiene a tutti, è collettiva, viva, in evoluzione, deve avere un’eco ampia, deve scivolare al di là dei limiti geografici e temporali. Dalla memoria si traggono insegnamenti, si accumulano esperienze. Per cui ben venga chi si adopera non solo per informare, per far conoscere, per dare vita al passato, ma anche per fare luce sulla verità, sulle verità, insinuare dubbi su quanto di oscuro e controverso si cela fuori dalla portata della luce del sole. Una memoria morta spiana la strada all’immobilismo, al giustificazionismo, al “e che ci dobbiamo fare” e al “è sempre stato così”, è in questo modo che un territorio viene perduto, le sue infrastrutture smantellate, le sue comunità abbandonate… Questo libro è una riappropriazione di un fatto che ha come punto di partenza i luoghi: il viadotto, il greto del torrente, la ferrovia, le stazioni… Luoghi che hanno necessità di non rimanere più prigionieri di una dimensione privata, di sgusciare fuori dal soggettivismo e farsi parte integrante di una rievocazione collettiva che permea, che deve permeare le coscienze! (Dalla sinossi di Andrea Flocco.)

Questo è il link a un articolo sul giornale online Corriere di Lamezia.it.


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