Il ruolo della castagna nella cultura popolare di Decollatura

Il ruolo della castagna nella cultura popolare di Decollatura –  parte prima, in “Storicittà”, Anno VI, n. 64 (dicembre 1997);
Il ruolo della castagna nella cultura popolare di Decollatura –  parte seconda, in “Storicittà”, Anno VII, n. 65 (gennaio-febbraio 1998).

Questo è stato uno dei miei primi lavori pubblicati su Storicittà. Ho voluto rendere omaggio a una delle principali coltivazioni del territorio decollaturese che per secoli ha dato sostentamento alle popolazioni locali sia come alimento sia come coltura forestale  e che ha finito inevitabilmente per creare intorno una vera e propria cultura con usanze, riti, particolari utilizzi dei prodotti.
Per rendere meglio l’idea della quantità e varietà di prodotti che la cultura popolare ha saputo trarre da quet’albero che non a torto è stato chiamato l’albero del pane, ho preparato due schemi che si riferiscono al castagneto da frutto e a quello ceduo. Eccoli:

Prodotti del castagno da frutto

Prodotti del castagno da frutto

Prodotti castagneto ceduo

Prodotti castagneto ceduo

Oggi la coltivazione soffre per l’incuria decennale in cui versano le piantagioni, soprattutto quelle del castagneto da frutto.
Molti dei castagneti da frutto sono stati trasformati in ceduo per ricavarne un effimero tornaconto economico data anche la grande richiesta di legna da ardere che ha portato al depauperamento del patrimonio boschivo. Oggi poi, ai danni dell’abbandono, si aggiunge il mortale pericolo che è giunto con la diffusione del parassita cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus) che da poco ha fatto la comparsa nel nostro territorio e di cui si prevede una forte epidemia.

Questi sono i dati relativi alle varie destinazioni agricole del territorio decollaturese che ho effettuato qualche tempo fa sui dati del catasto terreni del 1939:

Utilizzo superfici agrarie di Decollatura

Utilizzo superfici agrarie di Decollatura

Il territorio comunale è esteso circa 50 km2 e, come si può notare, il castagneto da frutto insieme a quello ceduo ne occupa, anzi ne occupava, quasi la metà.

Questi sono i due articoli pubblicati su Storicittà:


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